Quello che leggerai sotto è il tema di Guendalina che ha immaginato cosa deve aver pensato e vissuto la sua bisnonna Maria durante il giorno di Natale.
Mi chiamo Maria e sono del 1938.
Ho passato il mio Natale con mia figlia, le mie nipoti e l’Alina a casa di mia figlia. All’inizio della giornata credevo che fosse un giorno come gli altri. Non mi ricordavo fosse Natale, la mia mente non é più lucida e spesso non ricordo dove mi trovo e chi sono le persone intorno a me.
Mi sono alzata, ho fatto colazione con l’Alina e come tutte le mattine abbiamo fatto 4 passi avanti e indietro per il giardino. Ma per poco, perchè l’Alina sapeva che saremmo dovuti andare dalla Liliana a mangiare per pranzo. La Liliana dovrebbe essere mia figlia, e se non sbaglio, la Simona e quella più piccola sono le mie nipoti perche’ mi chiamano entrambi “nonna”.
La bambina e’ la figlia della Simona, ecco.
Quindi a una cert’ora, ci viene a chiamare la bambina di cui non ricordo mai il nome, siamo salite su una macchina e siamo partite. Ero piuttosto spaventata perche’ non sapevo dove stavamo andando. Appena siamo arrivate in questa grande casa ho visto due gattini grigi, era la prima volta che li vedevo. Avrei voluto accarezzarli ma non riuscivo a spiegarmi a parole.
La casa era tutta addobbata a festa, con un albero pieno di lucine colorate, bello come quello che le mie nipoti hanno fatto a casa nostra. Poi ci siamo seduti tutti a tavola per mangiare e tutti parlavano avrei voluto parlare anche io ma come sempre non ci sono riuscita.
Mi hanno servito un piatto fumante di cappelletti in brodo e sono rimasta a fissarlo per qualche secondo godendomi il profumo. Non sapevo bene cosa fare, finche’ mio genero non mi ha messo le posate in mano ed ho cominciato a mangiare. E’ bello essere tutti insieme a tavola come succede nelle occasioni speciali. La giornata e’ andata avanti tra buon cibo, chiacchere e risate, ma dopo un po’ per me si e’ fatto tutto confuso e mi sono andata a riposare sulla poltrona rossa di fronte al camino scoppiettante, fin quando quella bambina mi e’ venuta a chiamare dicendo: “Nonna, torniamo a casa”.
Questo e’ stato il mio Natale 2021, visto con gli occhi della mia bisnonna Maria malata di Alzheimer.
– Guendalina –