La Testimonianza di Giorgia
Dietro alle finestre di ogni casa si nascondono storie. Dentro ad ogni sguardo si celano difficoltà, paure ma anche gioia e amore.
Ed è una storia d’amore fra una nipote e suo nonno quella che leggerete in queste righe. Giorgia, giovane studentessa di psicologia, vive non lontano da suo nonno, Angelo. Un rapporto straordinario il loro, fatto di sorrisi, ma anche di pazienza e affetto incondizionato. <Il nonno ha l’Alzheimer da un po’ – spiega Giorgia – vive con mia nonna e insieme hanno raggiunto un buon grado di autonomia. Lui fa da solo tutto quello che può>
Se è vero che ogni uomo può vivere diverse vite durante la sua esistenza, Angelo ne ha intrapresa una nuova il giorno in cui qualcosa in lui è cambiato. <Ci siamo resi conto che il nonno non stava bene perché aveva spesso giramenti di testa, sbalzi d’umore e dimenticava i suoi farmaci. Lo abbiamo portato da diversi medici, fino a quando uno specialista ci ha spiegato che quella era un’avvisaglia dei primi sintomi dell’Alzheimer. Ad oggi lui è autosufficiente, ma non ricorda gli avvenimenti recenti e anche per sua moglie la situazione a volte è difficile da gestire>.
La tecnologia ha aiutato almeno in parte le persone a sentirsi meno isolate a causa della pandemia. < Con questo mezzo di comunicazione mio nonno può anche partecipare agli incontri con Manuela Boschetti la psicologa dell’Associazione Alzheimer Rimini>. Angelo è uno dei nostri membri, da un anno e svolge regolarmente attività con Manuela. < Io lo aiuto a collegarsi con il computer durante le lezioni mnemoniche – confida Giorgia – e lo seguo anche nello svolgimento degli esercizi che la dottoressa gli assegna. Lei è sempre molto paziente e riesce a farlo sentire a suo agio e a farlo ridere. Ho notato che passa volentieri molto tempo a disegnare e a completare gli esercizi che lei gli da. Ci tiene tanto a fare bella figura e si impegna durante gli incontri. Il nonno vive questa esperienza a distanza, come uno scambio; un dare e avere con altre persone. Sorride, interviene, come se volesse essere “il più bravo”. Quando Manuela presenta le immagini ad inizio incontro, lui cerca di concentrarsi tanto per ricordare quali fossero non appena la psicologa glieli chiede. Quando le dice correttamente è sempre felice. Io rido ancora quando ripenso ad un episodio avvenuto qualche tempo fa durante un collegamento. Insieme a lui, partecipa agli incontri a distanza anche un nostro vicino di casa. Il nonno, quando lo ha scoperto, lo ha invitato ad andare a prendere un caffè a casa sua >.
Giorgia e Angelo, escono insieme ogni volta che possono. Vanno a passeggio con il loro cane, e lui le racconta le storie della sua vita, di quando lavorava in Svizzera e di quando faceva il capocantiere. Nonostante le restrizioni, e nonostante l’Alzheimer, ogni giorno può essere diverso dall’altro, quando hai qualcuno che sa prenderti per mano.
Cinzia Ricci